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Cui prodest perché si dice così?

Cui prodest perché si dice così?

Tradotto in italiano suona come: "A chi giova?"

Altro non è che un interrogativo sui destinatari di determinati vantaggi!


Cui prodest perché si dice così?


Se siamo testimoni di un qualcosa dove non sono ben chiare le intenzioni di colui/ colei che ha determinato il tale evento, ma nemmeno di colui/colei che lo ha subìto oppure quando ci sono delle domande relativamente alla dinamica dei fatti allora è in quel momento che sorge, più o meno naturalmente, tale domanda:


Cui prodest? A chi giova?

E' lecito, difatti, in determinati momenti della nostra vita, domandarsi chi ha dei vantaggi da un determinato fatto!


La cronistoria di tale espressione


Volendo un'espressione dal significato simile seppur un po' meno usata nel linguaggio parlato è "Cui bono?" che tradotto suona come: "Chi ne beneficia?"


Ai giorni nostri tuttavia questo genere di frasi, entrambe le frasi, sono per lo più usate nel settore politico o processuale.


In ambito politico pensiamo, ad esempio, alla proposta relativa a una nuova disposizione di legge che lasci chiari dubbi su chi ne beneficia e allora si fa tale domanda: "Cui prodest?"


In ambito processuale, invece, pensiamo, ad esempio, alle fasi investigative che sono proprio prima delle udienze et voilà nel momento esatto in cui si deve attestare l'innocenza o la colpevolezza dell'imputato che la difesa oppure l'accusa si domandano a chi tale gesto ha dato dei vantaggi!










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