Ma siamo ancora abituati a dire grazie?
Come primo impulso, forse, vorremmo anche dire "grazie" poi però ci sembra troppo imbarazzante e faticoso.
E ci diciamo che, magari, la persona che ci ha dato una mano non ci tiene nemmeno a essere ringraziata tanto più che ci saranno anche, sicuramente, altre occasioni per dimostrare la nostra riconoscenza.
E, allora, rimandiamo sempre.
Tuttavia dire "grazie" non costerebbe poi davvero molto o sbaglio?
E, al contrario, però sembra una cosa davvero molto difficile!
E' un dato di fatto ci sono persone che sono riconoscenti per ciò che ricevono e chi non lo è affatto.
Identikit di chi dice grazie.
Sono grati per un regalo ricevuto, per un aiuto e sono consapevoli che niente gli sia dovuto perché capiscono che essere altruisti sia davvero una cosa bella e trovare persone che lo sono è, già di per sé, un grande dono.
Ma sono molto più numerosi coloro i quali, invece, dopo aver chiesto e ottenuto un favore voltano le spalle alla persona che gli ha fatto il piacere.
Cosa rivela questo comportamento di ingratitudine?
Sicuramente sono persone poco educate ma, anche e soprattutto, vuol dire che queste persone si sentono frustrate; inadeguate e invidia verso gli altri che sono stati capaci di fare qualcosa che loro, evidentemente, non sono riusciti a fare!
Anzi costoro nel caso in cui venisse chiesto loro di dare una mano faranno le cosiddette "orecchie da mercante"
Ma quali sono i vantaggi di dire grazie?
I vantaggi di ringraziare sono davvero tanti come, ad esempio, ci fanno capire quali sono i nostri punti deboli e ci fanno capire che ogni tanto non possiamo fare tutto da solo, ma che dobbiamo, al contrario, chiedere una mano e questo non è per niente umiliante.
Ma fare del bene serve ancora a qualcosa oppure è solo una perdita di tempo?
Fare del bene serva a qualcosa? Soprattutto al giorno d'oggi? Oppure in questo modo si diventa solo una sorte di "Buonista un pò tontolone e basta"?
E' una domanda più che lecita dato che sono più le persone ingrate di quelle grate e il voler girarsi dall'altra parte quando qualcuno domanda una mano è lecito!
Ma è giusto?
Non c'è una risposta prefissata però quello che è certo che quando aiutiamo qualcuno dobbiamo farlo perchè lo vogliamo (non per obbligo) e perchè questo gesto ci fa stare bene senza pensare che in cambio dovremo, per forza, ricevere qualcosa.
Non si deve fare un piacere calcolando i pro e i contro come un bravo ragioniere quando calcola le entrate e le uscite, ma lo si fa perchè lo dice la nostra coscienza o perchè sappiano che è la cosa giusta da fare.
Pensa che il bene fatto è come una sorta di deposito che, magari, non ci tornerà con colui / colei che abbiamo aiutato però, forse, ci tornerà con gli interessi con qualcun altro!
E se quella persona a cui abbiamo fatto del bene ci tornasse del male?
Dopo un normale senso di frustrazione voltiamo pagina e andiamo avanti senza rancore (verso quella persona d'accordo però non verso il mondo) e non priviamoci della gioia che darà aiutare ancora qualcuno meno ingrato!
E faccio presente che c'è addirittura anche "La Giornata Mondiale della Gratitudine." E' stata ideata nel 1965 da un insegnante di meditazione tale Sri Chinmoy (per maggiori informazioni clicca qui https://it.wikipedia.org/wiki/Sri_Chinmoy) e da allora viene festeggiata ogni 21 settembre.
Per sapere qualcosa di più a questo riguardo ti consiglio di leggere il libro: "La sindrome rancorosa del beneficiato (edito da Mondadori) di Maria Rita Parsi oppure clicca qui https://www.quicomo.it/social/Sindrome-rancorosa-beneficato-2021-.html
E cosa ne pensi sull'argomento? Ti è mai capitato di fare del bene ricevendo "un due di picche" in cambio?
Fammi sapere le tue esperienze, idee a riguardo! Grazie!
Concludo affermando che non sono una psicologa o qualcosa del genere, sia chiaro, ma amo semplicemente la mente umana e per questo motivo mi dedico da autodidatta all'argomento.
Ricordo che questo sito è un blog dove vengono raccolte notizie ed articoli di natura puramente informativa.
In nessun caso i consigli che trovi qui pubblicati devono sostituire il parere di un esperto.
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