L'antico porto di Brindisi si trova alla fine della via Appia ed è un'opera d'ingegneria degli antichi romani.
Il porto di Brindisi fu porto di grande prestigio, fulcro delle rotte di navigazione verso la Grecia e l'Oriente, ma anche fondamentale per gli spostamenti militari e commerciali verso l'Illiria e l'Epiro.
Ma non solo dato che l'antico porto di Brindisi fu anche scalo per le rotte che univano Alessandria con Aquileia e quella che univa Pozzuoli e i porti tirrenici con tirrenici con l'Oriente.
Cosa vuol dire il nome Brindisi?
Brindisi deriva dal Messapico Brendon o Brendion vale a dire "testa di cervo" in quanto la forma ben articolata del suo porto somigliava alle corna dei cervi.
Come si compone il porto di Brindisi?
Il porto di Brindisi è, parzialmente, un approdo naturale che si trova su di un'insenatura che si compone di un porto esterno, un porto medio e uno interno.
L'importanza del porto di Brindisi
Per i romani antichi fu subito chiara l'importanza strategica del porto di Brindisi grazie alla sua posizione.
Brindisi fu occupata dai romani che ne fecero una colonia latina nel 244 a.C.
Fu durante la campagna illirica del 229 a.C. e poi con le guerre macedoniche e orientali che la città di Brindisi assunse un ruolo chiave sia dal punto di vista tattico sia da quello militare.
Il porto ebbe grande importanza per lo stazionamento delle milizie grazie ai suoi magazzini, moli, banchine, ormeggi.
Brindisi e il suo porto ebbero maggiore prestigio e importanza dopo la costruzione della Via Appia e della Via Traiana quando il porto ebbe rilevanza anche dal punto di vista commerciale.
A Brindisi, infine, era anche un importante cantiere navale in quanto qua venivano costruite triremi e grosse navi da carico.
Il porto di Brindisi ieri e oggi
La linea di costa è cambiata sicuramente nel corso dei secoli tuttavia si suppone che ci fosse una zona per la manutenzione delle imbarcazioni.
Da fonti certi poi si sa che nel I secolo d.C. un magistrato tale Gaius Valerius Niger promosse un progetto di restauro o di una costruzione ex novo .
In seguito venne intrapreso un ampio programma di monumentalizzazione per fare in modo che ci fosse un forte impatto visivo per chi entrava dal mare a Brindisi.
E questo fu possibile grazie alle "due Colonne" che si trovavano in asse con l'imboccatura de porto per evidenziare il legame di Brindisi con il mare.
Delle due colonne adesso ne rimane solo una dato che l'altra crollò nel 1528 e i blocchi di marmo vennero regalati ai leccesi per sorreggere la statua di Sant'Oronzo come segno di gratitudine per la scampata pestilenza.
La colonna superstite riveste una grandissima importanza per la città di Brindisi ed ha avuto una storia abbastanza lunga e complessa.
Nella Seconda Guerra Mondiale fu smontata e messa al riparo dai bombardamenti e fu rimontata al termine del conflitto mondiale nel 1948.
Segnalo che il capitello originale della colonna è conservato nel Palazzo Granafei-Nergegna.
Per maggiori informazioni sul porto clicca qui https://www.visitbrindisi.it/
Comments