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Giulia, la gatta Black e i suoi due cuccioletti - Racconto Breve-

Aggiornamento: 10 mag

Giulia, la gatta Black e i suoi due cuccioletti - Racconto breve e inedito di Monica Palazzi.


Buona lettura


Giulia, una ragazza di sedici anni, stava andando di buona lena verso la scuola.

Era l’Istituto alberghiero cittadino a cui era iscritta al terzo anno con buon profitto.

La sua passione erano i dolci ed era una vera cuoca provetta anzi quello che le veniva meglio era la “torta paradiso” …

Non fosse che i suoi genitori erano i proprietari di una delle pasticcerie tra le più rinomate della città e con i dolci ci era praticamente nata e cresciuta….

Tuttavia anche non fosse stata così era convinta che, comunque, avrebbe deciso in ogni modo quella strada…

Comunque sia una volta diplomata avrebbe dovuto portare avanti la tradizione di famiglia iniziata dal nonno, ma questo, come detto, non le pesava affatto…

Mentre Giulia pensava a tutto questo intravide come un’ombra furtiva dietro a un cespuglio in una casa che veniva chiamata “La casa dei fantasmi” in quanto era disabitata da tantissimi anni.

In realtà Giulia non si ricordava di averla nemmeno mai vista abitata da quando era nata …

La ragazzina non credeva ai fantasmi perciò si disse che sarebbe andata a dare un’occhiata al ritorno da scuola perché se c’era una cosa che, di certo non le mancava anzi al contrario abbondava, era la curiosità e voleva vedere che cosa si nascondeva lì…

Quella mattinata a scuola le lezioni sembravano interminabili e poi, ovviamente, arrivò anche il suono dell’ultima ora.

E Giulia che, normalmente, si attardava a chiacchierare con i compagni e le compagne di classe quel giorno sgusciò via molto velocemente.

Anzi non sentì nemmeno la sua migliore amica che la stava chiamando tanto era di fretta…

In un attimo arrivò proprio davanti al punto dove aveva sentito il rumore della mattina e dove le era sembrato di vedere quell’ombra furtiva, ma niente di niente.

Per scrupolo prese anche la torcia del cellulare per vedere meglio però non si muoveva una foglia che era una…mah, chissà, sarà stata solo suggestione … si disse fra sé e sé.

E fu così che passò una settimana circa senza che succedesse più niente…lei passava sempre davanti al cancello, e si guardava in giro con attenzione, ma era tutto assolutamente tranquillo.

Un venerdì pomeriggio, erano passati circa una decina di giorni dalla “prima volta”, risentì quel fruscio e anche un miagolio…

Eh sì Giulia ne era certa quello non poteva essere alto che un gatto!

Ma come farselo amico?

Con del cibo … quello realizzò che doveva essere il metodo migliore, ma pure l’unico possibile!

I suoi genitori le passavano una piccola mancia tutte le settimane però, penso Giulia, era poca roba e se l’avesse usata per il cibo non avrebbe più potuto fare fronte alle altre sue necessità e allora come fare?

Avrebbe detto che a scuola stavano raccogliendo dei fondi per il locale gattile e che, quindi, aveva bisogno di qualcosa anche lei per non fare brutta figura con la sua classe….

Per un po' questa scusa avrebbe sicuramente retto poi avrebbe pensato al da farsi … un passo alla volta era la cosa migliore da farsi nonché la più razionale…

Ne parlò immediatamente alla sera a Ilaria e Giacomo, sua mamma e suo papà, che acconsentirono senza battere ciglio.

Fu così che già il giorno successivo, mentre era sulla strada di ritorno dalla scuola, mise in pratica il suo progetto così ben orchestrato.

Arrivò all’esterno della villa con le scatolette di pappa per gatti.

Ma come entrare?

Il cancello era chiuso con un grande lucchetto …. Aprirlo era impensabile per lei e allora cosa fare?

Poteva scavalcare il cancello … non era troppo alto e non c’erano degli impedimenti particolari sulla cima del cancello stesso tanto più che lei era pure atletica…

Detto, fatto e si trovò dall’altra parte ossia all’interno.

Si guardò in giro alla ricerca del gatto, ma niente.

Provo anche a chiamarlo: “Micio, micio…”

Ma niente …

Allora lasciò un po' di cibo dentro a un piattino monouso di carta e se ne uscì come era entrata.

Ripassò di lì nel tardo pomeriggio, dopo essere andata a ripetizioni di matematica che era la materia che odiava di più al mondo e di cui avrebbe fatto volentieri a meno però non si poteva, e il piattino era completamente e totalmente vuoto!

“Allora c’aveva visto giusto” - si disse-

Questo “lavoro” di Giulia andò avanti per una settimana senza che la ragazza potesse avvistare o sentire il felino…

Finalmente, quando quasi lei non ci sperava più, lo vide era un bel gatto grande e imponente di colore nero.

La prima volta che lo vide, fu una cosa fugace poi pian piano e un po' alla volta iniziarono a fare amicizia.

Certo ci volle del tempo e tanta tanta pazienza però come si dice? “Chi la dura, la vince!”.

Fu così che Giulia scoprì che il gatto, in realtà, era una micia e fu così che la ragazza decise di chiamarla “Black” in quanto era completamente nera.

Ma lì non c’era solo “Black”, ma anche altri due piccoli gattini, erano dei cuccioli ed era facile pensare che fossero della gatta adulta ossia Black.

Giulia decise di chiamare i piccolini Besciamella e Nerino in quanto la prima, la femmina, era di un coloro bianco sporco quasi beige e il secondo, un maschio, era nero come la mamma.

Il mangiare per felini che Giulia aveva acquistato con la scusa della raccolta cibo organizzata della scuola stava finendo e urgeva, quindi, trovare una soluzione per quei tre mici. Sapeva che i suoi genitori non erano amanti degli animali …

Non che facessero loro del male, sia chiaro e ci mancherebbe, solo che suo Ilaria e Giacomo affermavano, da sempre e con veemenza, che cani e gatti sono un impegno e che loro non se la sentivano di affrontare ….Era sempre stata così da quando Giulia aveva memoria…aveva già provato in precedenza a prendere un animale domestico in casa però non c’era stato proprio niente da fare.

Doveva arrendersi all’idea di separarsi da loro e trovare una famiglia (o più famiglie) a quei tre gatti tuttavia provò, comunque, a parlarne ai genitori tuttavia la risposta fu esattamente questa vale a dire la solita: “No, noi non posiamo tenere cani o gatti in casa, lo sai bene Giulia, non insistere, fai la brava”.

Per questo motivo Giulia tappezzò la zona di volantini e sparse la voce tra amici, parenti e conoscenti … era più che mai urgente trovare una casa quanto meno a Black dato che al Gattile locale le avevano detto che, al massimo, avrebbero potuto prendere i due cuccioli, in quanto quelli avrebbero trovato presto una casa, ma non la mamma che era un gatto adulto e con buona probabilità sarebbe rimasta lì a vita.

E Giulia non voleva, proprio per niente al mondo, che Black facesse quella fine.

Anche perché, tra parentesi, nessuno avevo reclamato come sua mamma gatta e la micia non aveva nessun microchip le disse il veterinario era, quindi, facile pensare che fosse una gatta randagia, senza un padrone, però sia lei sia i suoi cuccioli godevano di buona salute nonostante la vita raminga della mamma gatta.

Era a questo che stava pensando mentre se ne tornava a casa, tanto per cambiare, dalle ripetizioni di matematica.

Era, forse, sovrappensiero quando attraversò e, forse, non si guardò bene in giro prima di andare dall’altra parte della strada fu così che venne investita in pieno da un monopattino che la sbalzo qualche metro distante dal punto dell’impatto.

La persona che l’investì scappò via e di lui o lei non si seppe più niente. Giulia venne portata da un’ambulanza chiamata da qualche passante d’urgenze in ospedale.

Non era grave, per fortuna, tuttavia restò qualche giorno in osservazione e in quel periodo, non si seppe mai come, ma Black, Besciamella e Nerino vennero a conoscenza della cosa e di dove si trovasse la ragazza ossia quella che a tutti gli effetti consideravano la loro padroncina.

I tre gatti restarono sempre fuori dalla finestra dove la giovane era ricoverata e qualche volta mamma gatta arrivò fino al davanzale della finestra per guardare “dentro” la sua amica umana. Come restare indifferenti a questo gesto d’affetto? Impossibile!

Per questo motivo Ilaria e Giacomo decisero che quei tre mici sarebbero “entrati di diritto” a far parte della loro famiglia! Dove trovare un amore più sincero e profondo di quello di questi tre? Questa notizia, com’è facile immaginare, rese Giulia in assoluto la ragazza più felice sulla faccia della terra!

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