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Michela, nonno Luigi e lo sport delle bocce per far rinascere il centro Giovanile

Aggiornamento: 10 mag

Michela, nonno Luigi e lo sport delle bocce per far rinascere il centro Giovanile- Racconto breve e inedito di Monica Palazzi.


Buona lettura

 

Era fine di giugno, la scuola era ormai finita da qualche settimana, e Michela dopo un iniziale momento di euforia dovuto al fatto che l’anno successivo avrebbe iniziato la scuola secondaria di primo grado adesso stava iniziando proprio ad annoiarsi …

Certo era bello pensare che il prossimo settembre avrebbe iniziato quello che una volta si chiamavano “medie” in quanto quello era il primo passo che poi di lì a tre anni l’avrebbe traghettata alla scuola dei grandi…

Ma intanto come passare quei mesi estivi?

Qualche ora, per lo più alla mattina, l’avrebbe trascorsa più che volentieri a casa dei nonni e al pomeriggio c’è il Centro di Aggregazione Giovanile che è il luogo perfetto per giocare, imparare e trascorrere delle ore liete con dei ragazzi e delle ragazze della sua età!

E poi ci sarebbero state le due settimane al mare con i genitori e il fratello ….

Non era male come programma si disse, fra sé e sé, Michela.

Tuttavia da qualche tempo a questa parte iniziava a girare una strana voce a cui, sul momento Michela non aveva dato troppo retta, si diceva che il Centro Giovanile l’autunno successivo avrebbe chiuso, ma era vero?

Se questa notizia fosse stata vera che fine avrebbero fatto tutti i ragazzi della sua zona?

Il Centro c’era da sempre e l’idea che, forse, non ci sarebbe più stato la rattristò molto!

C’era ai tempi dei suoi zii e dei suoi genitori e, difatti, era proprio lì che i suoi genitori si erano conosciuti ed era sempre lì che Michela aveva conosciuto la sua migliore amica e sempre a quel luogo che erano collegati tutti quanti i suoi ricordi più belli (in realtà anche qualcuno brutto) della sua vita così come pe tante altre persone della cittadina…

Per questo motivo dopo qualche momento di titubanza chiese chiarimenti alla sua istruttrice Melissa che, aimè, le confermò che quanto aveva sentito corrispondeva alla pura e semplice verità!

Il Centro di Aggregazione Giovanile era in uno stabile in affitto di proprietà di un anziano signore che era morto da pochi mesi e gli eredi avevano trovato più opportuno, alla fine del contratto in essere che per l’appunto sarebbe scaduto in autunno, il non rinnovarlo a loro e venderlo a una catena multinazionale che ci avrebbe fatto un supermercato.

In realtà, disse Melissa, la vendita non era ancora stata ultimata tuttavia lo sarebbe stata a breve in quanto la loro cooperativa non aveva l’importo richiesto per l’acquisto …. Nemmeno la metà della cifra richiesta…

Se così fosse tutti i ragazzi che come Melissa lavoravano alla cooperativa sarebbero rimasti senza lavoro per non parlare dei ragazzi che come Michela non avrebbero più avuto un punto di riferimento dove andare….

No, questo non sarebbe potuto succedere penso Michela, ma che cosa fare?

Pensa e ripensa però non le veniva nessuna idea …. Ne parlò anche con i suoi amici, ma nessuno di loro aveva un’idea valida per far fronte alla questione…

Era talmente pensierosa che i nonni si accorsero di quanto fosse cupa e le domandarono che cosa non andasse per il verso giusto.

“Bambina mia che cosa c’è che ti affligge? Sei, forse, in pensiero in previsione della scuola nuova?” – le chiese nonna Anita-

Sul momento Michela nicchio poi però “svuotò il sacco” e le raccontò tutto quanto per filo e per segno!

La nonna, inizialmente, restò in silenzio, ma di lì a poco le disse: “Perché non organizzate una gara sportiva? E con i proventi potreste provare a fare una proposta di acquisto ai nuovi proprietari!”.

Era, sicuramente, una bella idea quella della nonna … non c’è che dire, ma chi sarebbe stato disposto a fare una gara sportiva e lasciare i proventi a loro?

E, poi, comunque doveva essere qualcosa di interessante così da richiamare un buon numero di persone…

L’indomani Michela ne parlo con i suoi amici per vedere di capire che sport sarebbe stato il candidato ideale per ottenere l’intento tanto desiderato.

Ma fu un totale “buco nell’acqua” anche gli altri ragazzi erano dell’idea che questa sarebbe stata, sì, la soluzione migliore, per lo meno l’unica percorribile, tuttavia non c’era uno sport praticato da abbastanza di loro che si poteva pensare di proporre per questo scopo….

Passarono ancora dei giorni senza che cambiasse nulla di nulla e, ormai, Michela come tutti gli altri ragazzi avevano messo da parte l’idea di salvare il loro Centro Giovanile ….

Dopo le vacanze estive si sarebbero dovuti salutare e dire addio anche agli educatori e per sempre ….

Ma una mattina, che apparentemente sembrava tale e quale a tutte le altre, nonno Luigi se ne uscì con una delle sue pensate geniali: “Michela, la nonna mi ha detto del problema del Centro di Aggregazione Giovanile e io avrei trovato la soluzione, sai?”

Michela sgranò tanto di occhi: “Dimmi, dimmi nonno!”. Nonno Luigi le spiego che se avevano bisogno di una gara sportiva allora si sarebbe potuto fare una gara di bocce … anche le bocce sono sport!

Nonno Luigi da quando era andato in pensione, in realtà anche da prima con il lavoro però con meno assiduità, praticava lo sport delle bocce.

Anzi era stato uno dei fondatori della locale bocciofila che all’inizio non era che un pezzo di asfalto all’aperto con nessun confort poi, con il passare del tempo, nonno Luigi e i suoi amici avevano anche creato una struttura al chiuso e, quindi, si erano dati un nome e tutto il resto… adesso erano, quindi, una cosa seria a tutti gli effetti.

Nonno Luigi proseguì e affermò che ne aveva parlato con gli altri della bocciofila e tutti avevano acconsentito ad organizzare un torneo e i cui proventi sarebbero stati devoluti a questo scopo.

Detto, fatto e subito dopo ferragosto quando erano, praticamente, tornati tutti quanti dalle ferie si iniziò il torneo e questo sport iniziò ad appassionare diverse nuove persone e anche alcuni ragazzi come, ad esempio, Michela… anche perché chi l’ha detto che lo sport delle bocce sia solo per le persone di una certa età?

Ad ogni gara, difatti, partecipavano come spettatori davvero tante persone e per l’accesso si faceva pagare il biglietto poi chi voleva, poteva fare una donazione spontanea per il Centro di Aggregazione Giovanile.

Tra una cosa e l’altra si arrivò alla fine del torneo e la somma ricavata era davvero una bella sommetta anche se non era quella richiesta dai nuovi proprietari per l’acquisto dello stabile però la cooperativa provò, lo stesso, a fare la richiesta ai nuovi proprietari!

E, qualche volta, i miracoli succedono!

Visto sia l’impegno dei ragazzi sia la passione per lo sport delle bocce che era la più grande passione del precedente proprietario nonché papà di costoro decisero di venderlo, a un prezzo ribassato, alla Cooperativa che progetto anche un piccolo spazio per praticare lo sport delle bocce che divenne lo sport “nazionale” del Centro di Aggregazione Giovanile cittadino per la gioia di tutti quanti….

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